DISCONNESSO

Notturno

Lushano Perera

Sono ormai diversi giorni che sto facendo le ore piccole tra libri, installazioni di WordPress ed idee bizzarre. Sono sempre stato impegnato, mai un momento morto. Eppure, nonostante

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la moltitudine di cose da fare nel silenzio notturno non posso fare a meno di fermarmi un secondo e riflettere su questa mia smania di fare (o strafare).
E’ come se agissi spinto da chissà quale senso di colpa. Come un fallimentare tentativo di colmare un vuoto incolmabile.
Dico questo perché mi sembra abbastanza chiaro che il tenermi occupato facendo mille cose non è altro che un tentativo di accantonare la percezione del disagio che evidentemente provo.
Forse.
Il punto che è – al solito – mi ritrovo a scrivere di me stesso a questi orari improbabili (per la cronaca sono le 4:50 del mattino).
Un tempo erano mail inviate ad una persona tanto cara quanto lontana. Adesso sono post che tu, malcapitato lettore, forse avrai avuto la curiosità di leggere.
Chissà come sta quella persona, non la sento da tanto. Devo chiamarla un giorno di questi. Mi ricorderò?
Dicevo di questi strani sfoghi. Che non sono neanche tali, essendo alla fin fine considerazioni rivolte poi a nessuno in particolare.
Un po’ come in Twitter dove delle volte è come parlare da soli.
Di se stessi.
Ed in terza persona, tra l’altro.
Tutto ciò non è proprio normale a pensarci bene. Meglio farsi una bella dormita.

I commenti

Federico Moretti

Federico Moretti

mercoledì 20 febbraio 2008

A me il senso di colpa opprimente, in questo momento, prende soprattutto per l’università: dovrei già essere a metà del primo anno di specialistica… invece, tra una cosa e l’altra, sono ancora “dietro” alla triennale! Ma sono tanti i motivi per cui si può tirare mattino, al PC o in qualsiasi altra attività. Un po’ è carattere: senza fare niente io non ci so stare! ;)

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